venerdì 10 agosto 2012

In vacanza con mia madre - CETTEIDE - EPISODIO VII

Prupp e pip una ghiotta specialità calabra e di mia madre


Ho traslocato da casa di mia madre ma non da lei. E soprattutto nessuno può traslocare dalle sue manie culinarie. Tutti i suoi nipoti stanno giungendo qui, uno alla volta, con suo sommo piacere, e alla domanda “Cosa si mangia oggi?” la risposta è sempre “Chiedete a nonna” “Ma non possiamo andare tutti a pranzo da lei!” “Non c’è problema. Se voi non potete andare dal suo cibo, il suo cibo verrà a voi”. E così è ogni giorno. Perché lei prepara in casa e porta tutto al ristorante, che ci piaccia o no.
C’è poi il fatto dei “mal di testa”. Chi di noi, soprattutto donne, soprattutto in estate col caldo, non ha mai sofferto di mal di testa? Ecco, lei ha una sua teoria, che riguarda appunto le “ragazze”. Quella dell’affascino. “Hai mal di testa? Vieni qua che ti “sfascino”!” Si perché, se qualcuno ti ha guardata con intenzione, buona o malevola che sia, sicuramente ti ha “affascinata”, ti ha rinchiusa in una rete di pensieri e desideri, ti ha avviluppata in una sorta di rito voodoo, e da sola non ne puoi uscire. E allora ti aiuta lei. Ti massaggia le tempie bisbigliando preghiere, sempre le stesse, come una litania. Un Padrenostro e un Avemaria, finché non comincia a sbadigliare. Può sbadigliare fino alle lacrime, e quando di sbadigli non ce ne sono più, incredibile, il mal di testa è scomparso. Alla fine c’è il verdetto: “Era un affascino di uomo” se gli sbadigli arrivavano col Padrenostro “Era un affascino di femmina” se gli sbadigli arrivavano con l’Avemaria.
So che un giorno me lo insegnerà, perché questa magia si trasmette da madre a figlia, ma ancora no, c’è tempo. Mia madre, con la sua saggezza ricolma di sacro e di profano, con i suoi riti antichi come il mondo, dovrà “sfascinare” ancora per molto tutte le ragazze di questa famiglia. Per noi eredi il momento non è ancora arrivato.
Sed
Immagine presa da qui
 

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